Olio su faesite, cm 49,7×58,3.
In basso a sinistra: N. Tirinnanzi 953.
Provenienza: raccolta Roberto Lerici, Milano; raccolta privata, Roma.
Bibliografia: M. Valsecchi, Tirinnanzi, Arnaud, Firenze, 1962, riprodotto tav. XXXV (Case al crepuscolo).
Esposizioni: Nino Tirinnanzi. Tante vite e infine una, a cura di G. Faccenda, Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze, 21 dicembre 2022-21 gennaio 2023, riprodotto in cat. p. 41, n. 13.
Carlo Betocchi nel catalogo del 1962, cit.: «Prima delle filosofie e delle circostanze che hanno dato il via alle correnti nuovissime dell’arte, ne esistevano altre; ed altre ancora, fino a chissà quando, nel passato: e se si può dire, come credo che si possa, che in una affrettata opinione di ciò che sia la cultura certe correnti nuovissime fanno l’impressione di dare per ispacciata [sic] tutta la tradizione che precede, per affidarsi interamente, e sia pure sinceramente, alle nuove scoperte, quello che viceversa trovo di sano, di utile di concreto nel nostro Tirinnanzi è che egli attinge invece ampiamente dalla tradizione gli strumenti di giudizio che gli servono per valersi delle scoperte nuove e senza diventarne lo schiavo.»