22.

Ritratto di ragazzo a Forte dei Marmi

1966

Olio su tela incartonata, cm 34,5×24,6.
In basso a sinistra: Tirinnanzi.
Al verso: a pennello [con tinta di colore nero diluita], autografo «Robertino / uscito dal / bagno»; [idem] abbozzo di figura maschile corpulenta di profilo; timbro «25×35».
Provenienza: raccolta privata, Milano.

Carlo Emilio Gadda nel catalogo del 1949, cit.: «Ottimo disegnatore, Nino è perfettamente in grado di derivare il suo tratto dai paradigmi che rifugge. Colorista, è in guerra perpetua col colore: la sua castità faticata respinge, del colore, quel che le sembra essere fallacia deperibile, opprimente lussuria. Quanto al tema, direi che potrebbe lavorare sugli Atridi come sui Gueux, se «volesse»: o rammentarci di sanguigna o di matita una rissa del Pollaiolo magari, o un ceffo del Vinci: darci, di pennello bravo, Susanne al bagno, Galatee.

E voi vedrete per quale strada si è messo, quale ha percorso, travagliato ricercatore della propria autonomia. Non risognare, no, il primo sogno degli anni: la malizia adolescente deve pur maturare a perizia, dischiudersi alfine a sicurezza, a una sopraffacente volontà di essere. E la lontananza, e il dolore. La pietà filiale, la carità degli umani, l’amore delle cose, vale a dire degli esseri, hanno d’altronde implorato: ottenuto ascoltato: lo vedrete.

E, dunque, la ripulsa d’una labile corona, d’un frutto che sarebbe stato troppo agevole cogliere o anche semplicemente raccattare, cadutogli davanti. La graduale rinuncia al superfluo, la scarnita vivezza del segno, l’approfondita [sic] dello sguardo.»