Olio su carta applicata su tela, cm 34,5×50,2.
In basso a sinistra: Tirinnanzi 972 [data di difficoltosa lettura].
Provenienza: raccolta privata, Roma.
Esposizioni: Nino Tirinnanzi. Tante vite e infine una, a cura di G. Faccenda, Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze, 21 dicembre 2022-21 gennaio 2023, riprodotto in cat. p. 83, n. 34.
Umberto Cecchi nel catalogo del 2001, cit.: «[…] quella di Tirinnanzi è proprio un’inquieta, a volte ribelle, storia di luce, distillata con pazienza da una tavolozza intima, segreta, ora dolorosa ora ironica, assolutamente sempre toscana, che vuol dire universale. E se qualcuno non crede a questa universalità guardi Masaccio, le sue crete, i suoi paesaggi essenziali, la sua gente scabra. E guardi Tirinnanzi: il segno è il solito, identico l’uomo, simbolo del frutto della terra spesso aspro, raramente dolce, ma sempre vivo. lrrequieto. E lo stesso è il paesaggio che poco concede all’ozio.»