Olio su tela, cm 50×70.
In basso a destra: Tirinnanzi.
Al verso: sul telaio, a pennarello «6».
Provenienza: raccolta privata, Milano; raccolta privata Roma; raccolta privata, Firenze.
Esposizioni: Nino Tirinnanzi. Tante vite e infine una, a cura di G. Faccenda, Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze, 21 dicembre 2022-21 gennaio 2023, riprodotto in cat. p. 105, n. 45.
Bibliografia: G. Faccenda, Catalogo Generale delle Opere di Nino Tirinnanzi, primo volume, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2015, riprodotto pp. 227, 286, n. 544.
Carlo Bo nel catalogo del 1986, cit.: «Ma non c’è solo questa luce, perché se si studia ancora meglio il suo repertorio di viaggio si capisce che tutto alla fine cade sotto i colpi di una straziante malinconia, la vita viene, sì, strappata per un momento al suo ritmo naturale ma subito dopo il pittore la trasferisce nel dominio del segreto e del mistero. Un po’ come se avesse voluto dire, sì, quell’artista in viaggio ero io, ero l’io di sempre ma i mutamenti e i cangiamenti mi hanno aiutato a capire qualcosa di più, ad aggiungere al volto della natura i riflessi e le luci nascoste della coscienza, del dolore e dell’eterna pena umana. Bravo Nino, in tanti anni di appassionato lavoro hai dimostrato di camminare con gli occhi aperti, gli occhi del ragazzo che stava a bottega di Ottone e poi «con gli occhi chiusi» secondo lo schema famoso di Tozzi, altro nume della tua patria e dell’eterno dominio del nostro signor Domenico.»