Olio su carta applicata su tela, cm 100×150.
In basso a destra: Tirinnanzi 1979.
Al verso: sul telaio, a pennarello rosso [tutto maiuscolo] «Tirinnanzi / Greve»; a inchiostro rosso [su nastro cartaceo perimetrale] «24». Sulla tela, a carboncino «30»; cerchio [cassato].
Provenienza: raccolta N. Tirinnanzi, Firenze; raccolta privata, Fiesole (FI).
Esposizioni: Tirinnanzi. Dipinti 1936-1991, testo di M. Luzi, Galleria Pananti, Firenze, marzo 1994, riprodotto in cat. tav. 37 [supporto errato]; Nino Tirinnanzi. Meraviglie di Natura, a cura di G. Faccenda, Chiostro del Bramante, Roma, 4-31 ottobre 2014, riprodotto in cat. pp. 49, 58, n. 41; Nino Tirinnanzi. Tante vite e infine una, a cura di G. Faccenda, Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze, 21 dicembre 2022-21 gennaio 2023, riprodotto in cat. p. 93, n. 39.
Bibliografia: [catalogo della mostra] Nino Tirinnanzi. Il racconto nella pittura, a cura di G. Faccenda, Masso delle Fate, Signa [FI], 2001, riprodotto p. 38; G. Faccenda, Catalogo Generale delle Opere di Nino Tirinnanzi, primo volume, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2015, riprodotto pp. 191, 272, n. 379.
Carlo Ludovico Ragghianti nel catalogo del 1982, cit.: «Nella maniera più semplice e intrepida verso ogni evento, Tirinnanzi vive con forza e coerenza d’eccezione, da gran tempo, una vicenda che si situa nel meraviglioso, perché dalla campagna toscana al deserto, dai fanciulli ai frutti maturi della terra, egli insegue un inesausto desiderio di consistere in una visione della realtà che sia commossa e placata, inebriante e siglata in una forma contenuta. Nelle opere più significative dell’artista, pitture e disegni, c’è un segreto che attende di rivelarsi, alla prima si può credere a una consuetudine, alla penetrazione si svela un interno contenuto di passione e di fantasia emotiva. Perciò l’arte di Nino Tirinnanzi, così apparentemente quieta e affabile, scopre lentamente i suoi strati latenti ed apre la durata della sua crescente impressione.»