Olio su tela, cm 50×70.
In basso a sinistra: Tirinnanzi 970. Provenienza: raccolta privata, Roma.
Bibliografia: [catalogo della mostra] Nino Tirinnanzi. Tante vite e infine una, a cura di G. Faccenda, Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze, 21 dicembre 2022-21 gennaio 2023, riprodotto p. 11.
Enzo Siciliano nel catalogo del 1997, cit.: «Passo da qualche tempo lunghe giornate davanti a una tavola dipinta di Nino Tirinnanzi. La luminosità di quella pittura – una pieve toscana con strada di polvere, cipressi e cielo – mi consola gli occhi. Le sta accanto una vetrata da cui entra la luce di Roma, e non è una luce che l’offenda. Anzi.
Dunque, la strada di polvere è vuota, e sembra che tutto sia immerso in un chiaro mezzogiorno estivo, quando in giro non va nessuno e l’aria è riempita dal suono delle cicale.
La pittura di Tirinnanzi è raso tavola: di qui il suo nitore, la sua toscana limpidezza, e anche una naturale disposizione narrativa; di qui, insieme, la segreta ambizione a cogliere l’ardore di una qualche eternità di segni.
Ma so che Tirinnanzi non è un pittore che sia riconducibile solo a quel cerchio. La seduzione della realtà, non semplicemente fotografica, palpita nei suoi colori: può affermarsi vigorosa.»